06.05.2016 / 28.05.2016
SE IN UN'ISOLA C'E' UN GRAN SASSO NERO
Judith Hopf, Julius Koller, Rasmus Nilausen, Lorenzo Scotto di Luzio
CRIPTA747, Torino
CRIPTA747 is pleased to present “Se in un’isola c’è un gran sasso nero”, first exhibition in the new venue at Variante Bunker, via Quittengo 41 Bis, Turin. With works by Judith Hopf, Július Koller, Rasmus Nilausen and Lorenzo Scotto di Luzio.
«If there is a black rock on an island, and if all people on the island have come to believe – through elaborate experiences and intensive use of persuasion – that the rock is white, the rock is still black and those people are idiots».
Thinking about this proposition of Paolo Bozzi we questioned the nature of a circumstance: the opening of a new exhibition space. This event becomes the excuse to explain the development and the role that experiences translated into space have within a community and the art system. In the exhibition irony is intended as a filter through which watching reality, indispensable medium of understanding and aesthetic production. At the same time social context, in its dual aspects, are questioned, transforming the opening of an exhibition space into a sort of witty artifice that presents reality as sharp as futile nonsense. Curatorial practice and dry wit are here used as a rhetoric means to interpret and rethink the experience, encouraging the viewer to reflect, with sense of humor, about what the narrative leaves as a failed connection, dissembling the critique behind the complicity established in the sharing of an ironic subtext.
The illusory narrative simplicity plays a liberating role, without moral judgment, that defines both the attitude of the artists involved in the exhibition and the tragicomic aspect of everyday life. The final result is a dialectical expedient, a collective landscape of citations, autobiographical and documentary notes, a social analysis in which the system of relations is precisely revealed through the artist’s practice.
CRIPTA747 ha il piacere di presentare “Se in un’isola c’è un gran sasso nero”, mostra inaugurale della nuova sede espositiva presso Variante Bunker in via Quittengo 41 Bis, Torino. In mostra le opere di Judith Hopf, Július Koller, Rasmus Nilausen e Lorenzo Scotto di Luzio.
«Se in un’isola c’è un gran sasso nero, e tutti gli abitanti si sono convinti -con elaborate esperienze e molto uso della persuasione- che il sasso è bianco, il sasso resta nero, e gli abitanti dell’isola sono altrettanti cretini».
Pensando a questa affermazione di Paolo Bozzi ci siamo interrogati sulla natura di questo avvenimento: l’apertura di un nuovo spazio espositivo. Questo fatto diventa occasione per ragionare sull’evoluzione e il ruolo che, le esperienze tradotte in spazio, hanno all’interno di una comunità e all’interno del sistema dell’arte. In mostra l’ironia è utilizzata come filtro per osservare la realtà, mezzo indispensabile di comprensione e produzione estetica. Allo stesso tempo il contesto sociale, nei suoi aspetti spesso ambivalenti, viene messo in discussione, trasformando l’apertura di uno spazio espositivo in una sorta di artificio spiritoso che propone la realtà come una sottile quanto futile assurdità. La pratica curatoriale e il sarcasmo vanno intesi come strumenti di una retorica volta ad interpretare e ripensare l’esperienza, invitando il visitatore a riflettere con sense of humor su ciò che la narrazione lascia come connessione mancata, dissimulando la critica dietro la complicità che si instaura nella condivisione di un sottotesto ironico.
L’apparente semplicità narrativa svolge una funzione liberatoria, priva di giudizio morale che definisce sia l’atteggiamento degli artisti in mostra che l’aspetto tragicomico dell’esperienza quotidiana. Il risultato finale è un espediente dialettico, un paesaggio collettivo fatto di citazioni, cenni autobiografici e di cronaca, un’analisi sociale in cui il sistema di relazioni viene svelato proprio attraverso la pratica artistica.
06.05.2016 / 28.05.2016
SE IN UN'ISOLA C'E' UN GRAN SASSO NERO
Judith Hopf, Julius Koller, Rasmus Nilausen, Lorenzo Scotto di Luzio
CRIPTA747, Torino
CRIPTA747 is pleased to present “Se in un’isola c’è un gran sasso nero”, first exhibition in the new venue at Variante Bunker, via Quittengo 41 Bis, Turin. With works by Judith Hopf, Július Koller, Rasmus Nilausen and Lorenzo Scotto di Luzio.
«If there is a black rock on an island, and if all people on the island have come to believe – through elaborate experiences and intensive use of persuasion – that the rock is white, the rock is still black and those people are idiots».
Thinking about this proposition of Paolo Bozzi we questioned the nature of a circumstance: the opening of a new exhibition space. This event becomes the excuse to explain the development and the role that experiences translated into space have within a community and the art system. In the exhibition irony is intended as a filter through which watching reality, indispensable medium of understanding and aesthetic production. At the same time social context, in its dual aspects, are questioned, transforming the opening of an exhibition space into a sort of witty artifice that presents reality as sharp as futile nonsense. Curatorial practice and dry wit are here used as a rhetoric means to interpret and rethink the experience, encouraging the viewer to reflect, with sense of humor, about what the narrative leaves as a failed connection, dissembling the critique behind the complicity established in the sharing of an ironic subtext.
The illusory narrative simplicity plays a liberating role, without moral judgment, that defines both the attitude of the artists involved in the exhibition and the tragicomic aspect of everyday life. The final result is a dialectical expedient, a collective landscape of citations, autobiographical and documentary notes, a social analysis in which the system of relations is precisely revealed through the artist’s practice.
CRIPTA747 ha il piacere di presentare “Se in un’isola c’è un gran sasso nero”, mostra inaugurale della nuova sede espositiva presso Variante Bunker in via Quittengo 41 Bis, Torino. In mostra le opere di Judith Hopf, Július Koller, Rasmus Nilausen e Lorenzo Scotto di Luzio.
«Se in un’isola c’è un gran sasso nero, e tutti gli abitanti si sono convinti -con elaborate esperienze e molto uso della persuasione- che il sasso è bianco, il sasso resta nero, e gli abitanti dell’isola sono altrettanti cretini».
Pensando a questa affermazione di Paolo Bozzi ci siamo interrogati sulla natura di questo avvenimento: l’apertura di un nuovo spazio espositivo. Questo fatto diventa occasione per ragionare sull’evoluzione e il ruolo che, le esperienze tradotte in spazio, hanno all’interno di una comunità e all’interno del sistema dell’arte. In mostra l’ironia è utilizzata come filtro per osservare la realtà, mezzo indispensabile di comprensione e produzione estetica. Allo stesso tempo il contesto sociale, nei suoi aspetti spesso ambivalenti, viene messo in discussione, trasformando l’apertura di uno spazio espositivo in una sorta di artificio spiritoso che propone la realtà come una sottile quanto futile assurdità. La pratica curatoriale e il sarcasmo vanno intesi come strumenti di una retorica volta ad interpretare e ripensare l’esperienza, invitando il visitatore a riflettere con sense of humor su ciò che la narrazione lascia come connessione mancata, dissimulando la critica dietro la complicità che si instaura nella condivisione di un sottotesto ironico.
L’apparente semplicità narrativa svolge una funzione liberatoria, priva di giudizio morale che definisce sia l’atteggiamento degli artisti in mostra che l’aspetto tragicomico dell’esperienza quotidiana. Il risultato finale è un espediente dialettico, un paesaggio collettivo fatto di citazioni, cenni autobiografici e di cronaca, un’analisi sociale in cui il sistema di relazioni viene svelato proprio attraverso la pratica artistica.