29.01.2015 / 22.02.2015
HOMEWORK
Gianni Ferrero Merlino feat. Mario Cresci
CRIPTA747, Torino
Cripta747 ha il piacere di presentare Homework una mostra di di Gianni Ferrero Merlino in collaborazione con Mario Cresci.
In mostra una parte del lavoro campo riflesso e trasparente effettuato da Mario Cresci in occasione di una sua personale presso lo Studio Trisorio a Napoli (1979). La collaborazione con Cresci scaturisce proprio da una riflessione su “rotazione”, “avvicinamento” e “traslazione”; considerando il suo lavoro capace di costituire una grammatica per l’osservazione e per la ricerca sul mezzo fotografico.
Homework, di Gianni Ferrero Merlino è una seria inedita di 9 fotografie realizzate alla torre Ghirlandina di Modena. Per Merlino il processo di stampa in camera oscura è il luogo di costruzione dove, attraverso la luce dell’ingranditore, l’autore ridisegna sopra il soggetto registrato in ripresa. La stampa è affiancata concettualmente al disegno come processo di apparizione, guidata dalle nuove architetture rivelate. Momento in comune tra le ricerche dei due autori è quello di non servirsi della fotografia esclusivamente come strumento di ripresa, ma piuttosto come mezzo di ricerca, come veicolo per creare e per ragionare intorno all’immagine.
29.01.2015 / 22.02.2015
HOMEWORK
Gianni Ferrero Merlino feat. Mario Cresci
CRIPTA747, Torino
Cripta747 ha il piacere di presentare Homework una mostra di di Gianni Ferrero Merlino in collaborazione con Mario Cresci.
In mostra una parte del lavoro campo riflesso e trasparente effettuato da Mario Cresci in occasione di una sua personale presso lo Studio Trisorio a Napoli (1979). La collaborazione con Cresci scaturisce proprio da una riflessione su “rotazione”, “avvicinamento” e “traslazione”; considerando il suo lavoro capace di costituire una grammatica per l’osservazione e per la ricerca sul mezzo fotografico.
Homework, di Gianni Ferrero Merlino è una seria inedita di 9 fotografie realizzate alla torre Ghirlandina di Modena. Per Merlino il processo di stampa in camera oscura è il luogo di costruzione dove, attraverso la luce dell’ingranditore, l’autore ridisegna sopra il soggetto registrato in ripresa. La stampa è affiancata concettualmente al disegno come processo di apparizione, guidata dalle nuove architetture rivelate. Momento in comune tra le ricerche dei due autori è quello di non servirsi della fotografia esclusivamente come strumento di ripresa, ma piuttosto come mezzo di ricerca, come veicolo per creare e per ragionare intorno all’immagine.